CS_Consorzio Vini del Trentino: presentato il 2° Bilancio di Sostenibilità

Consorzio Vini del Trentino: presentato il 2° Bilancio di Sostenibilità

Trento, 17 giugno 2024

All’interno del prestigioso MUSE – Museo delle Scienze di Trento si è tenuta ieri la presentazione del 2° Bilancio di Sostenibilità del Consorzio di Tutela Vini del Trentino.

Un evento rilevante e significativo che ha visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, esperti del settore e imprenditori del mondo vitivinicolo. Moderato e condotto dalla giornalista Linda Pisani, l’incontro ha sottolineato la centralità della sostenibilità per il settore vitivinicolo trentino e per l’intero territorio regionale e ha messo in luce il percorso intrapreso, i traguardi raggiunti e gli obiettivi futuri del Consorzio.

Albino Zenatti, Presidente del Consorzio di Tutela Vini del Trentino, ha sottolineato il lungo percorso verso la sostenibilità: “Questo secondo Bilancio di Sostenibilità rappresenta il frutto di un lavoro iniziato già negli anni ’90. È un nuovo traguardo composto da tanti tasselli, volevo ringraziare il Senatore Pietro Patton, ex Presidente del nostro Consorzio ed il Consiglio di Amministrazione che nel tempo ha dato prova di grande lungimiranza”.

Italo Gilmozzi, Assessore al territorio e lavori pubblici del Comune di Trento, ha sottolineato: “È importante fare rete tra istituzioni e imprese.” L’Assessore Giulia Zanotelli ha aggiunto: “La sostenibilità economica è fondamentale, dobbiamo garantire il presidio delle aziende sul territorio assieme al ricambio generazionale.”

Il Direttore generale del Consorzio, Graziano Molon, ha intrattenuto i presenti con un intermezzo musicale, suonando una chitarra realizzata con il famoso legno di risonanza della foresta di Paneveggio e sottolineando l’analogia tra musica e vino. I saluti istituzionali e l’ottima performance musicale del Direttore Graziano Molon hanno dato il via al confronto tra le visioni e le esperienze di alcuni noti esperti sul tema della sostenibilità.

Rossella Sobrero, docente universitaria e Presidente di Koinètica, ha evidenziato l’importanza della trasparenza nella comunicazione della sostenibilità: “Bisogna essere trasparenti, dire la verità e raccontare anche gli obiettivi che non sono stati raggiunti. Questo crea credibilità”.

Lucrezia Lamastra, docente universitaria e Coordinatrice comitato scientifico SOStain ha condiviso con i presenti le buone pratiche ed il modello di governance della Fondazione SOStain Sicilia, offrendo uno sguardo approfondito sulla nascita e gli obiettivi di questa certificazione di sostenibilità, basata su 10 requisiti.

Lo sviluppo sostenibile è un rischio se non lo precorriamo” ha evidenziato Laura Ricci, Fondatrice di Linfa Consulting e Trentino Green Network, “siamo in un momento in cui è necessario unire il pensiero strategico al pensiero creativo, entrambi devono essere parte della cultura aziendale”.

Andrea Terraneo, Presidente di Vinarius (Associazione Enoteche Italiane) ha analizzato, attraverso i dati emersi da una indagine, la percezione e la domanda di vini sostenibili nelle enoteche italiane: “Il dato più interessante riguarda la richiesta di vini sostenibili nelle enoteche. Questa domanda c’è ed è una tendenza moderata ma in crescita costante”.

Luca Rigotti, Presidente Gruppo Vino Copa Cogeca e Presidente Settore Vino Fedagripesca Confcooperative, ha aperto la tavola rotonda dal titolo “Trentino Sostenibile: dialogo aperto tra imprese del vino e istituzioni” moderata da Fabio Piccoli, giornalista e Direttore responsabile di Wine Meridian.

“Il sistema cooperativo interessa una gran parte della produzione ma la forza del Trentino è aver implementato questi processi a livello generale, anche al di fuori della dimensione cooperativa” ha dichiarato Rigotti. “Siamo orgogliosi e convinti di aver intrapreso la strada giusta”.

“Il sistema Cavit come il resto del Trentino da tempo è riuscito a valorizzare il prodotto dei soci che garantiscono il proprio appoggio per poter implementare le misure di sostenibilità” ha osservato Lorenzo Libera, Presidente Cavit e Cantina Sociale di Avio. “I nostri viticoltori sono già sensibili anche perché vivono da parecchi anni questa cultura della sostenibilità.”

Secondo Lucia Letrari, Enologa e Titolare di Cantina Letrari, “abbiamo iniziato ad intraprendere un percorso di sostenibilità già negli anni ‘90 ma l’abbiamo comunicato poco, questo secondo Bilancio di Sostenibilità è una importante occasione di comunicazione e confronto”.

“Dobbiamo dare merito ai viticoltori, ai titolari delle aziende e alle cooperative” ha osservato Pietro Patton, Senatore e Presidente Cantina di La-Vis e Valle di Cembra, “la crescita professionale dei viticoltori è stata molto ampia ed è stata sostenuta, senza crescita professionale dei viticoltori non c’è futuro. Il secondo Bilancio di Sostenibilità del Consorzio rappresenta una testimonianza concreta di questo sforzo, è importante proseguire nella dimensione di crescita imprenditoriale e formativa degli agricoltori”.

Collegatosi da remoto, Giuseppe Ciotti, Funzionario della Direzione Generale dello Sviluppo Rurale MASAF, è intervenuto per fare una precisazione: “L’elemento che fa la differenza è il coinvolgimento delle realtà produttive sul territorio. La sostenibilità non può essere garantita dalla singola azienda, ma riguarda il coinvolgimento di circa l’80% della superficie vitata del Consorzio nella certificazione SQNPI. Questa è una garanzia per salvaguardare aspetti che vanno oltre la tutela ambientale, abbiamo coinvolto la componente sociale che è parte integrante del tessuto economico”.

In conclusione, Fabio Piccoli ha affermato: “Come si può chiaramente desumere, non può esistere una azienda sostenibile in un territorio non sostenibile”. Albino Zenatti ha chiuso l’evento sottolineando tre concetti chiave: “percorso”, “qualità” e “comunicazione”, invitando a diffondere la consapevolezza dei risultati raggiunti dal Trentino anche oltre i confini territoriali.

Il Consorzio di Tutela Vini del Trentino continua a dimostrare il suo impegno verso una viticoltura sostenibile, un percorso iniziato decenni fa e che oggi rappresenta un modello di eccellenza a livello nazionale e internazionale.